WORLD ECONOMIC FORUM

IL CONTRIBUTO AUSTRIACO



(testo e foto di Alberto Celsan)




               

               


World Economic Forum 2016
Con il tema "La quarta rivoluzione industriale" si è aperta il 19 gennaio la 46^ edizione del World Economic Forum di Davos. Come negli anni precedenti, anche quest'anno è scattata l'operazione "Daedalus 2016" che fino al 22 gennaio ha visto le forze aeree Svizzere ed Austriache impegnate nella protezione dello spazio aereo per garantire la sicurezza delle circa 2500 autorità politiche, economiche, scientifiche ed industriali riunite nella famosa località svizzera.
Essendo Davos posizionata nelle vicinanze del confine con l'Austria, la "no fly-zone", che viene annualmente costituita per l'interdizione del traffico aereo attorno alla cittadina montana, occupa una piccola porzione dello spazio aereo della regione del Vorarlberg, nella zona occidentale dell'Austria, e pertanto l'Aeronautica Austriaca (Oesterreichische Luftstreitkraefte) è chiamata a contribuire al controllo dei cieli in stretto contatto con l'Aeronautica Svizzera (Schweizerische Flugwaffe). Il sistema di difesa predisposto dalla Forza Aerea Austriaca è strutturato su diversi livelli di controllo e monitoraggio ottimizzati al fine di garantire un rapido intervento contro qualsiasi tipo di minaccia proveniente dall'aria. Da terra il monitoraggio continuo dello spazio aereo è garantito dal sistema di radar denominato "Goldhaube", in grado di coprire un raggio tale da intercettare eventuali intrusi prima ancora del loro ingresso nello spazio aereo austriaco. Il sistema a lungo raggio è integrato con dei radar mobili posizionati in modo tale da coprire gli angoli ciechi che si vengono a creare all'interno delle valli. La componente aerea utilizzata è composta da un paio di PC-6, utilizzati come punto di rilancio delle trasmissioni, dagli elicotteri e dai PC-7 per l'intercettazione dei slow-movers e dagli Eurofighter per le Combat Air Patrol in quota.
Le operazioni di volo degli Eurofighter sono state condotte direttamente dall'aeroporto di Zeltweg, dove sono basati i 15 aerei in dotazione all'Aeronautica Austriaca. Equipaggiati con le versioni più avanzate dell'hardware e del software disponibile per la Tranche 1, i caccia hanno effettuato missioni della durata variabile tra le due ore e le due ore e mezza armati con un missile IRIS-T agganciato sotto l'ala destra, garantendo costantemente la presenza in aria di almeno due caccia. In caso di intrusione nella "no fly-zone" le istruzioni vengono trasmesse agli Eurofighter tramite i centri di comando di Innsbruck e Zeltweg secondo delle procedure, ripetutamente collaudate durante le missioni di addestramento che hanno preceduto l'inizio dell'operazione, che hanno lo scopo di portare i caccia a contatto con la minaccia nel minor tempo possibile.
Fortunatamente negli ultimi anni si è registrato un costante calo delle intrusioni nella "no-fly zone" grazie ad un continuo lavoro di informazione e supporto nei confronti dell'aviazione civile e si è reso sempre meno necessario l'intervento dei caccia.



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