STAREX 2010

(testo e foto di Mauro Finati/Flightline IAPS)

Dal 3 al 14 Maggio si è svolta a Decimomannu la STAREX 2010 (Sardinia Tactical Air Range Exercise), esercitazione di tipo LivEx (Live Exercise) che ha interessato velivoli e personale dell' Aereonautica Militare ed alcuni Tornado IDS/ECR della German Air Force.
Giunta ormai alla terza edizione è diventata in questi ultimi anni la principale attività dell' AMI in ambito nazionale. Esaurita infatti nell' Aprile 2008 la serie delle Spring Flag, a partire dall'anno successivo la Forza Armata ha iniziato ad organizzare un tipo di attività adeguata alle esigenze del suo personale navigante ed aderente agli scenari operativi attuali. L'edizione 2010 ha visto la partecipazione di oltre 60 velivoli ed equipaggi provenienti da tutti i reparti tattici dell' AMI, dalla linea trasporto e dalle Special Forces.

In realtà, la prima esercitazione di tipo STAREX si svolse già nel Settembre 2008 con il code name di "TRINAX 08" alla quale parteciparono, oltre a componenti AMI e MMI , anche un'aliquota di F-16A Netz dell'Aeronautica Militare Israeliana e di Tornado della Luftwaffe. Personale e velivoli Israeliani e Tedeschi hanno partecipato anche alla STAREX 09, svoltasi nell' Ottobre del 2009 sempre dalla base sarda. In quell'occasione vennero rischierati F-16I Sufa e F-15I Ra'am.

Con la nuova serie di esercitazioni, sono state abbandonate tutte le attività non strettamente collegate all' esercizio del potere aereo ma relative agli aspetti per così dire "collaterali" quali il supporto logistico, l'attività di Comando e Controllo ed il coordinamento interforze escludendo inoltre le strutture e gli enti non militari dedicati ad attività di tipo umanitario (cfr. anche SPRING FLAG 07 e SPRING FLAG 08 su questo sito).
L'onere organizzativo è gravato sul Comando delle Forze da Combattimento di Milano, sotto il comando del Col. Pil. Francesco Frare il quale, in un briefing tenuto presso la base di Decimomannu, ha esposto le caratteristiche salienti dell' esercitazione.

Sostanzialmente Starex trae origine da esigenze e considerazioni di tipo economico oltre che addestrativo. E' noto infatti che l'AMI da tempo invia propri mezzi e personale a RED FLAG e GREEN FLAG. In tali ambiti si acquisiscono, a costi elevati, pacchetti addestrativi di elevata valenza specifica ma sostanzialmente già preconfezionati e quindi poco adattabili alle esigenze complessive di addestramento della nostra Forza Armata. Queste sono infatti esercitazioni concepite in modo tale da consentire agli equipaggi di volo di mettere in pratica tattiche e tecniche di combattimento già acquisite e consolidate, essendo sostanzialmente ambienti molto realistici di guerra simulata .
Per ovvie ragioni inoltre il numero di equipaggi destinabili a tali attività risulta forzatamente limitato e quindi con minori ritorni in termini di distribuzione delle esperienze acquisite. In questo senso quindi, STAREX è propedeutica e complementare alle grandi attività addestrative svolte in Nordamerica
Organizzare esercitazioni "fatte in casa" sul modello STAREX, consente quindi all'Aeronautica Militare di contenere i costi ma anche di consentire l'acquisizione di esperienze riguardanti la pianificazione, il coordinamento di attività operative ambientate in scenari operativi molto simili a quelli in cui la Forza Armata è chiamata ad operare attualmente.

L'attività addestrativa si sviluppa inoltre con l'obbiettivo di provare ed affinare le tattiche d'impiego dei diversi sistemi d'arma in dotazione, compresi anche i più recenti. Vengono inoltre sviluppate le capacità degli equipaggi di pianificare, coordinare e finalizzare i compiti assegnati, integrando i diversi assetti presenti sul campo in operazioni complesse di tipo multitasking, nelle quali sono chiamati ad operare componenti di forza aventi finalità e capacità differenti quali le Forze Convenzionali (CF), le Forze Speciali (SF) e le Forze di Supporto (Tactical Transport) appartenenti sia alla stessa Aeronautica Militare che alle Forze Alleate.
Durante Starex 2010 sono state finalizzate in particolare due importanti attività relative a nuovi equipaggiamenti. La prima è rivolta all'impiego estensivo del sistema LINK 16 di cui la forza armata si è dotata nel recente passato e che ora equipaggia i velivoli della linea Eurofighter e Tornado. In estrema sintesi, il sistema permette la trasmissione e la distribuzione di informazioni tattiche operativamente rilevanti quali ad esempio minacce, obbiettivi, ecc. che vengono distribuite in maniera analoga a quanto avviene con gli SMS nella rete telefonica per cellulari. Le informazioni trasmesse via LINK 16 sono condivise tra tutti i ricevitori sintonizzati sul medesimo canale.

La seconda ha riguardato invece le nuovissime strutture AACMI (Autonomous Air Combat Manoeuvring Instrumentation) di cui è stata dotata la base di Decimomannu che con STAREX 2010 sono state utilizzate intensivamente per la prima volta. L'attività addestrativa è ora totalmente incentrata sul nuovo apparato che consente di monitorare in tempo reale le attività di volo svolte nelle aree dedicate, grazie ai dati trasmessi dal pod FPR (Flight Profile Recording) di cui tutti i velivoli vengono dotati.
Il sistema, denominato SKYTRACK, permette di seguire fino a 250 velivoli contemporaneamente visualizzandone i relativi parametri di volo su un ampio schermo all'interno della sala AACMI permettendo così di avere una immagine dinamica complessiva ed in tempo reale dello svolgersi degli eventi addestrativi. Attualmente l'apparato è uno dei più avanzati a livello europeo e mondiale. E' in grado di gestire molteplici aspetti tra cui il monitoraggio dello spazio aereo, la sicurezza volo, il controllo delle aree addestrative , il controllo tattico dei velivoli, il tutto in maniera molto simile a quanto effettuato dall'AWACS, tanto che si è potuto sopperire alla indisponibilità del Magic a causa della famosa nube vulcanica che ha imperversato sull'Europa centrale in qual periodo.
L'AACMI è utilizzabile dagli equipaggi sia per il briefing che per il debriefing delle missioni permettendo un notevole miglioramento nella distribuzione delle informazioni nonché un maggiore approfondimento di quanto svolto in volo. Molto importante ai fini formativi del personale è l'analisi post-volo. In tale attività è fondamentale l'ausilio dei nuovi equipaggiamenti presenti nella debriefing room dove tutti gli equipaggi hanno la possibilità di rivivere, attraverso la strumentazione, la missione di volo appena conclusa. Se ne possono quindi evidenziare l'efficacia, le prestazioni ed anche le mancanze con lo scopo di studiarne i correttivi da porre. I dati trasmessi dal pod FPR in tempo reale vengono in questa fase integrati dalle registrazioni presenti nel sistema AVTR (Audio Visual Tape Recorder) di bordo dei velivoli consentendo di visionare le manovre effettuate con tutti i principali parametri di volo. E' possibile inoltre analizzare l'efficacia delle Difese Aeree di terra presenti nonchè delle contromisure utilizzate contro di esse al fine di migliorare quindi le tattiche di guerra elettronica.

L'attività aerea di Starex 2010 è stata ambientata in una situazione di crisi internazionale distribuendo gli assetti disponibili nei due classici schieramenti contrapposti, ovvero le Blue Forces/Coalition Forces (amici) e le Red Forces (nemici). Hanno fatto parte delle ultime gli F-16 e gli MB-339CD coadiuvati da sistemi missilistici di difesa area (Nike e Spada) oltre che da simulatori elettronici di diversi altri sistemi SAM o AAA dispersi all'interno del territorio interessato dall'esercitazione, in maniera tale da costituire una rete di Difesa Aerea Integrata (IAD - Integrated Air Defence).
Par quanto riguarda le aree addestrative disponibili, si può osservare che la base di Decimo è situata in una zona geografica particolarmente favorita dalla relativa lontananza dal continente e dai principali corridoi di traffico aereo civile. Si può pertanto usufruire di spazi aerei riservati particolarmente ampi. A titolo comparativo, ci viene spiegato che quelli normalmente disponibili in Nevada per la Red Flag sono decisamente più contenuti.

Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal fatto che queste aree sono estese prevalentemente sul mare e solo parzialmente comprendono la superficie dell'isola. Di conseguenza, l'impatto sulla popolazione civile e sulle attività commerciali è assai contenuto in quanto il sorvolo della terraferma è limitato ed avviene quasi esclusivamente su aree riservate. Inoltre, il periodo primaverile scelto per l'esercitazione è frutto di compromesso tra l'esigenza di disporre di giornate sufficientemente lunghe in un periodo stagionale non critico per l'attività turistica dell'isola

Le zone operative (ROZ - Reserved Operating Zone) definite per la STAREX 2010 sono tre alle quali si aggiunge una quarta zona di collegamento, una sorta di corridoio situato a sud della Sardegna. La prima area, quella più vasta, si estende sul Mar Tirreno lungo la costa orientale dell'isola. Un'altra zona più contenuta è situata invece dalla parte opposta, al largo della costa occidentale. Infine, la terza zona occupa un'area a Sud -Ovest e comprende anche il poligono di Capo Frasca.

L'attività aerea svolta durante l'esercitazione è riassumibile in 1000 ore di volo, di cui 800 relative alla sola parte tattica, articolata in generale su due wave giornaliere di circa 30 velivoli ciascuna, di tipo COMAO. ed è stata concentrata quasi eslusivamente nelle ore diurne in quanto la mancanza dell'illuminazione lunare negli orari praticabili ha imposto delle limitazioni al volo con l'uso degli NVG. Di fatto, la sola componente delle Special Forces presenti ha effettuato operazioni in tutto l'arco delle 24h.

Per quanto riguarda gli assetti presenti, si è registrata la presenza di tutte le componenti tattiche dell'AMI. La superiorità aerea è stata naturalmente appannaggio dei Typhoon del IX e XII Gruppo alla quale tuttavia hanno partecipato anche piloti del XX Gruppo. I Tornado ECR del 155° Gruppo e del JBG 32 hanno effettuato la preziosa attività ETS (Electronic Tactical Suppression) in supporto dei Tornado IDS del 154° e 156 Gruppo (interdizione ed attacco), equipaggiati con il pod CLDP per simulare lo sgancio di LGB oltre che degli AMX presenti con il ruolo CAS (Close Air Support), interdizione e recce con pod RecceLite, in supporto degli assetti Combat SAR (HH-3F e AB-212ICO). La 46a Brigata Aerea ha infine fornito supporto sia per quanto riguarda il rifornimento in volo con KC-130J sia per il Trasporto Tattico con il C-27J.

Nell'ambito delle Red Forces, come citato, hanno partecipato gli F-16 del 5° e 37° Stormo oltre che dagli MB-339CD del 212 Gruppo nel ruolo di Slow Movers e Renegade.

A proposito di questi ultimi, nel giorno della nostra visita sono apparse sulla fusoliera di un paio di questi alcune sagome di F-2000 poste orgogliosamente in bella evidenza. Le nostre domande sono state inizialmente evase in maniera un po' divertita e misteriosa ma, durante il briefing in sala ACMI, abbiamo potuto apprendere che effettivamente sono stati ottenuti un paio di kill simulati con AIM-9L da parte dei Macchini sul ben più prestante Eurofighter. La spiegazione è stata prontamente fornita ed è consistita nel fatto che i Typhoon, in alcune fasi dell'attività aerea, sono stati volutamente limitati da restrizioni dei parametri di volo, nell'utilizzo dei sensori di scoperta e delle regole d'ingaggio. La rivincita pare sia prontamente arrivata nelle sessioni successive.

Fondamentale nell'economia dell'esercitazione è stata la presenza delle Forze Speciali dell'AMI. Parliamo in questo caso dei reparti inquadrati nella 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali ovvero dei Fucilieri dell'Aria (16° Stormo Protezione delle Forze di Martina Franca) e degli Incursori (17° Stormo Incursori di Furbara) ed infine degli AB-212ICO del 9° Stormo di Grazzanise supportati anche dagli HH-3F del 15°Stormo. L'attività svolta da questi assetti è stata notevole ed ha compreso missioni diurne e notturne, spesso svolte con cattivo tempo e sempre in coordinamento con gli altri assetti aerotattici presenti, in particolare con AMX e Tornado che hanno assicurato la necessaria copertura aerea.

Come ultima nota infine, riportiamo l'attività svolta extra scenario da parte dello RSSTA e riguardante il traino manica effettuato con un MB-339A fornito per l'occasione dalla 651a Squadriglia. Si è trattato di attività esclusivamente "dry" ovvero senza l'impiego di armamento reale.

Si ringraziano il T.Col Giovanni Tonarelli ed il 1° Mar. Ivo Massidda RSSTA Decimomannu per l'assistenza fornita nella preparazione dell'articolo.

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